THEODORE ROBERT BUNDY: il killer delle studentesse
Quando ascoltiamo la storia di un serial killer, c'è sempre qualche
dettaglio o più dettagli che ci fanno rabbrividire. Solitamente è
l'efferatezza dei crimini che ha compiuto, o la vita piena di abusi che
ha subito prima di trasformarsi in un mostro. Nel caso di Ted Bundy la
cosa che invece più di tutti ha fatto rabbrividire l'opinione pubblica
non era nulla di tutto questo. Quando venne arrestato qualcuno tirò un
sospiro di sollievo, ma molti altri caddero nel panico. Perchè Ted Bundy
all'apparenza non era affatto un mostro. Ted Bundy era una persona
"normalissima", il classico vicino di casa, ben vestito ed educato,
gentile e sorridente con tutti. Se uno come lui era il killer delle
studentesse allora tutti potevano esserlo e nessuno poteva fidarsi più
di nessuno, e questa opinione era destinata a rimanere viva nei pensieri
della gente per molto tempo.
Theodore Robert Cowell (questo il suo primo cognome) è nato
il 24 novembre del 1946 nell'istituto per ragazze madri Elizabeth Lund
nel Vermont, da Louise Cowell. Nel corso della vita non conobbe mai il
suo vero padre naturale, un ufficiale dell'aeronautica. Inizialmente la
madre di Ted lo abbandona alle cure dell'istituto ma dopo tre mesi ci
ripensa, torna a riprenderlo e lo porta a casa. Ma a quei tempi la
gravidanza al di fuori di un regolare matrimonio era mal tollerata e per
proteggere Ted dalle prese in giro della gente, il tutto viene
mascherato come un'adozione, mentre a Ted viene fatto credere che i suoi
nonni in realtà sono i suoi genitori, e che Louise non è sua madre
bensì sua sorella maggiore. Quando ha 4 anni si trasferisce con i
parenti a Tacoma, vicino Washington, dove un anno dopo Louise si
innamora di un cuoco dell'esercito,

Johnnie Culpepper Bundy, e nel maggio del 1951 lo sposa. Theodore
Robert Cowell acquisisce quindi il cognome del patrigno e diventa
Theodore Robert Bundy. I suoi genitori nel corso degli anni avranno
altri 4 figli, e Ted spesso dopo la scuola deve anche prendersene cura.
Il patrigno John cerca in tutti i modi di instaurare un buon rapporto
con Ted, prova a coinvolgerlo in gite, campeggi, giornate insieme a
pescare ma, nonostante i ripetuti sforzi, Ted non si affeziona a lui,
anzi tende sempre più ad isolarsi in se stesso e prendere le distanze
dal patrigno. Questa tendenza a rimanere da solo si riflette sul
comportamento esterno, Ted diventa timido, diffidente e dimostra un
certo disagio stando insieme agli altri. Questo lo fa diventare ben
presto bersaglio dei ragazzi più grandi della scuola, che non mancano
occasione per deriderlo o picchiarlo. Ted però ha una grande forza di
volontà e nonostante tutte queste difficoltà riesce a mantenere una
media alta negli studi. Alle scuole superiori il suo carattere cambia
radicalmente, comincia a diventare più sicuro di se stesso e viene
accettato da tutti, al punto da diventare anche popolare e da tutti
giudicato come un ragazzo ben vestito e dai modi gentili. Nonostante
però il suo aspetto piacente e la popolarità tra i compagni, raramente
riesce ad uscire con una ragazza, allora preferisce dedicarsi agli studi
e alla politica, una passione che lo accompagnerà per tutta la sua
vita. Finiti gli studi superiori Ted si iscrive all'università di Puget
Sound e all'università di Washington. Durante gli studi effettua diversi
lavoretti per mantenersi, ma tutti per un breve periodo, tanti che i
suoi colleghi lo ricordano come inaffidabile.
La prima svolta nella vita di Ted fu anche la svolta che
decise il suo futuro. Nel 1967 infatti conosce la ragazza che aveva
sempre sognato, Stephanie Brooks. Era bellissima e molto sofisticata,
originaria della California e con una ricca famiglia alle spalle. Ted
non avrebbe mai immaginato che una ragazza così diversa per livello
sociale, potesse interessarsi a lui. Tuttavia entrambi amavano sciare, e
proprio durante una di queste vacanze sulle montagne, Ted se ne
innamora. La cosa sembra corrisposta dalla bellissima Stephanie e per
Ted è un sogno ad occhi aperti. Era il suo primo vero amore e con tutta
probabilità è con lei che ebbe la sua prima esperienza sessuale. Nel
1968 però lei finisce gli studi e si laurea. Decide così di tornare in
California e di interrompere la loro storia, rivelandogli che gli vuole
un gran bene ma che difficilmente potrebbe essere il marito giusto per
lei, perchè non crede che lui possa diventare l'uomo di successo e
brillante che lei cerca. Ted non si riprenderà mai da questa delusione,
non riuscirà mai a togliersi dalla mente Stephanie, che diventer

à
di fatto una vera e propria ossessione, che negli anni seguenti lo
porterà a scatenare la follia che tutto il mondo conoscerà. Ma i traumi
nella vita di Ted non finiscono qui. Soltanto un anno dopo, nel 1969,
scopre la sua vera discendenza. Apprende a 23 anni che sua sorella in
realtà è sua madre e che i genitori sono in realtà i nonni materni. La
scoperta avrà un forte impatto sul suo carattere, benchè esteriormente
sembra che non abbia alcuno strascico emotivo su di lui. L'unico
cambiamento evidente lo ebbe infatti nei confronti del patrigno, verso
il quale inasprì i rapporti fino a troncarli di fatto, mentre con la
madre naturale tutto sembrava continuare come sempre. E' in questo
periodo che comincia a commettere piccoli furti, senza per altro provare
alcun rimorso, caratteristica tipica nei soggetti affetti da
psicopatia. Riusciva sempre a farla franca e questo determinò dei
cambiamenti nella sua personalità che da timida iniziò a tramutarsi in
dominante e sicura di se. L'idea di riconquistare Stephanie lo
tormentava, e per questo motivo decise di iscriversi nuovamente
all'università di Washington alla facoltà di psicologia, ottenendo voti
brillanti ed il rispetto e l'ammirazione di tutti. Nello stesso periodo
si dedica al volontariato presso la Seattle Crisis Clinic,
un'associazione di volontari che dava supporto telefonico alle vittime
di abusi, violenze o anche semplicemente alla gente depressa. Tutti
ricordano un Ted dalla voce calorosa, gentile, di un'instancabile
pazienza nel consolare chiunque. Sempre in questo periodo Ted incontra
Meg Anders, una donna timida e tranquilla (che successivamente con lo
pseudonimo Elizabeth Kendall scrisse il libro "la mia vita con Ted
Bundy"), che lavorava come segretaria e con la quale avrebbe poi avuto
una relazione che sarebbe durata ben 5 anni. Meg era divorziata, aveva
una bambina di 5 anni, e incontrando Ted pensò che sarebbe stato il
marito perfetto per lei, ed il padre ideale per sua figlia. Aveva sempre
saputo di essere molto più coinvolta nel rapporto rispetto a Ted, ma
confidava che con il tempo anche lui avrebbe acconsentito a sposarla.
Infatti nel periodo tra il 1969 ed il 1972, tutto sembrò
andare per il meglio. La vita di Ted era cambiata in positivo, e lui
stesso era molto più fiducioso nel suo futuro. Si lanciò attivamente
nella sua vecchia passione, la politica, e lavorò con dedizione
riconosciuta da tutti alla campagna per la rielezione del governatore di
Washington, per il partito r

epubblicano.
Grazie a questa campagna strinse anche diversi rapporti di amicizia con
gente influente del panorama politico. Venne anche premiato, con un
riconoscimento della polizia di Seattle, per essersi buttato in acqua e
salvato un bambino di 3 anni da un sicuro annegamento. Ma era solo una
parentesi tranquilla prima del baratro che lo avrebbe portato alla
ribalta delle cronache. Nel 1973 infatti, durante un viaggio di lavoro
in California per il partito repubblicano, Ted incontra la sua vecchia
fidanzata, l'unica che avesse mai amato, Stephanie, con la quale aveva
continuato a mantenere i contatti (senza che Meg sapesse nulla, e senza
riferire alla sua ex ragazza dell'esistenza della stessa Meg), e
comincia a frequentarla. Stephanie rimane affascinata da quel giovane
che ha fatto tanta strada dall'epoca di quando era il suo fidanzato, si è
laureato, è abbastanza conosciuto nella politica e si avvicina di molto
a quello che lei reputava il suo uomo ideale. Ted con lei è squisito e
romantico, e nel giro di poche settimane Stephanie si dichiara
completamente innamorata di lui. Con estrema freddezza Ted scompare
improvvisamente dalla sua vita, esattamente come lei aveva fatto con
lui, lasciandola nella sofferenza e nell'incredulità. La vendetta era
finalmente stata servita. A questo punto qualcosa però si rompe
nell'equilibrio psicologico che Ted aveva trovato in quegli anni. Forse
il fatto di non avere più alcuna missione, forse il fatto che comunque
avrebbe preferito non dover arrivare a vendicarsi della sua ex
fidanzata, o forse per altri motivi oscuri, perde la testa e comincia la
sua discesa nell'orrendo baratro. E molte ragazze della zona cominciano
a scomparire, una lista che nel giro di pochi mesi si allungherà sempre
più.
E' il 25 novembre del 1973 quando Kathy Devine, una ragazzina di 15
anni, tanto alta da dimostrarne almeno 18, scompare mentre fa
l'autostop. Il 6 dicembre due netturbini ritroveranno il suo cadavere a
faccia in giù in una boscaglia in periferia. Il corpo della ragazza è
ancora vestito ma i jeans sono stati tagliati con uno strumento molto
affilato, nella zona posteriore. Le analisi effettuate decreteranno che
la vittima è stata sodomizzata prima di essere strangolata e finita con
la gola tagliata. Nel primo pomeriggio del 4 gennaio 1974 le
coinquiline di Joni Lenz entrano nella sua camera, incuriosite per non
averla ancora vista in casa da quando, la sera prima, è andata a
dormire. La studentessa 18enne viene ritrovata in fin di vita nel suo
letto, con la faccia insanguinata ed una sbarra di ferro, staccata dal
letto, infilata nella vagina. Ce la farà a sopravvivere Joni, ma porterà
per sempre i segni, sia fisici che psicologici, di quella tragica
notte. Anche Lynda Ann Healy era una studentessa, aveva 21 anni, ed era
una bellissima ragazza alta, snella, con lunghi capelli castani. Viveva
con altre 4 ragazze, e la sera del 31 gennaio del 1974 era stata con 2
amiche ed un amico in un locale frequentato da studenti universitari.
Anche lei era andata tranquillamente a dormire nella sua stanza al piano
terra, e da quel momento scompare per sempre. Le amiche il giorno dopo
danno l'allarme, ed una porta sul retro, che giurano essere sempre
chiusa dall'interno, viene ritrovata aperta. Passano quasi due mesi e
mezzo, e durante la piovosa sera del 12 marzo 1974, scompare anche la
19enne Donna Gail Manson, dopo essere uscita di casa per andare al
concerto jazz del campus universitario, dove però non arrivò mai. Come
le altre ragazze, Donna aveva lunghi capelli lisci, era mora, snella e
di bella presenza. Un'altra ragazza scompare il 17 aprile 1974, questa
volta a 200 km da Seattle. Si chiama Susan Elaine Rancourt e, a
differenza delle altre vittime, ha lunghi capelli biondi e occhi verdi,
con corporatura snella. Quella sera va all'incontro dei consulenti del
campus universitario e nel tragitto di ritorno scompare per sempre.
La polizia, già allertata dalle precedenti sparizioni, aumenta gli
sforzi nelle indagini ed i primi elementi cominciano ad affiorare. Tutte
le ragazze avevano in comune la bellezza, erano studentesse, avevano
capelli lisci e lunghi, erano snelle e molte di loro erano state viste
camminare o chiacchierare con un ragazzo di bell'aspetto, con capelli
tendenti al biondo, che

aveva
una Volkswagen maggiolino e portava stampelle o un gesso al braccio. Ma
non c'è ancora un sospetto nè un nome, e tanto meno un arresto, così le
ragazze continuano a sparire ad un ritmo impressionante. Nel giro di un
mese e mezzo ne scompaiono altre tre. Il 6 maggio 1974, Roberta
Kathleen Parky esce di casa per andare a bere un caffè allo Student
Union Building (il circolo dell'unione degli studenti) promettendo alla
sua amica di stanza di rientrare entro un'ora, ma non fece mai ritorno.
La notte tra il 31 maggio e il primo giugno scompare invece Brenda Carol
Ball, un'altra ragazza accomunata dalle stesse caratteristiche fisiche
delle altre. Aveva lunghi capelli lisci Brenda, era alta 1 metro e 57
centimetri, e pesava meno di 50 chilogrammi. La notte dell'11 giugno
invece la triste sorte tocca alla 18enne Georgann Hawkins, una ex
reginetta di bellezza della scuola, dai lunghi capelli lisci, alta 1
metro e sessanta. Quella sera Georgann rimane fino a mezzanotte e mezza
con il fidanzato per scambiarsi gli appunti di spagnolo, dopo di che si
avvia a piedi verso casa, che dista appena 30 metri di marciapiede da
quella del fidanzato. Lui stesso la segue con lo sguardo per almeno 15
metri, prima che scompaia dalla sua vista. Nel frattempo la sua amica di
stanza aspetta di sentirla bussare alla porta, ma in quegli ultimi 15
metri di strada Georgann scompare nel nulla. Ma il giorno più funesto di
tutta la lunga serie di sparizioni è forse il 14 luglio di quell'anno,
quando ben 2 ragazze scompaiono nello stesso giorno. E' una splendida
domenica di sole, ed il parco del lago Sammamish è affollato di persone
che prendono il sole sull'erba. Una ragazza viene avvicinata da un
ragazzo biondo, di altezza all'incirca di un metro e 75 centimetri, dai
modi gentili e di bella presenza, in jeans e maglietta bianca con un
braccio ingessato. Si presenta come Ted e le chiede se può aiutarlo a
caricare la sua piccola barchetta sul tetto dell'auto perchè lui, con
quel braccio infortunato, non riesce a farlo da solo. La ragazza
accetta, ma arrivata vicino alla macchina, nota che non c'è nessuna
barca e, quando lui le dice che è a casa dei suoi, a pochi isolati da
li, nota anche che manca il sedile anteriore del passeggero. La ragazza a
quel punto gli dice che preferisce non salire in auto, lui la saluta
gentilmente e va per la sua strada. Con quel rifiuto si era salvata la
vita non sapendo di essere l'unica fortunata che, a differenza delle
altre, in un secondo momento avrebbe potuto raccontare l'accaduto. Lo
stesso ragazzo poi venne visto da diverse persone aggirarsi per il parco
fermandosi spesso vicino a ragazze con cui chiacchierava un pò. Viene
visto allontanarsi con Janice Ott, una bella ragazza con i capelli lisci
biondi e splendidi occhi verdi, che da quel momento scompare. Poche ore
dopo, sempre lo stesso giorno, sempre nello stesso parco scompare anche
Denise Nusland, 18 anni, capelli lisci, lunghi e scuri, dopo essersi
allontanata per qualche minuto dagli amici per andare in bagno.
Due ragazze scomparse in poche ore.
Ted Bundy si sposta per motivi di studio nello Utah, ed improvvisamente anche in quello stato cominciano a sparire ragazz

e,
una dietro l'altra. Come il 18 ottobre quando a Midvale, la figlia di
un poliziotto, Melissa Smith, scompare nel nulla per essere poi
ritrovata giorni dopo, stuprata, sodomizzata ed infine strangolata con i
suoi collant e dei rametti infilati nella vagina. E come succede anche
circa due settimane dopo, quando durante la notte di Halloween scompare
la 17enne Laura Aime. Verrà ritrovata anche lei giorni dopo, tra le
Wasach Mountains da un escursionista, a faccia in giù in un ruscello. Ha
la testa fracassata Laura, le è stata fracassata da una sbarra di ferro
prima di essere stata sodomizzata e stuprata. Ormai la stampa e i
telegiornali parlano spesso di "Ted", e l'amica del cuore di Meg le fa
notare ancora una volta (già l'aveva fatto diverse volte senza
convincerla), che tutto combacia con il "suo" Ted. La macchina è la
stessa, la descrizione, i posti in cui sono avvenuti gli omicidi sono
gli stessi in cui si è recato il suo fidanzato. Meg apre gli occhi e
ricorda anche di aver notato un'ingessatura finta e delle stampelle nel
ripostiglio, anche se Ted non ne aveva mai avuto bisogno. Si decide
allora di segnalare il tutto alla polizia, ma il nominativo di Ted Bundy
si va ad aggiungere soltanto alla lunga lista di sospettati. E Ted
continua a colpire, anche se commette un passo falso. Succede l'8
novembre del 1974, quando in un centro commerciale a Murray, nello Utah,
avvicina una ragazza, Carol DaRonch, di 18 anni, presentandosi come
l'agente di polizia Roseland, e le comunica che un teppista ha cercato
di forzare la sua auto. Le chiede cortesemente di seguirlo all'auto per
verificare che non mancasse nulla ed una volta fuori la convince,
mostrandole un finto distintivo, a seguirlo alla stazione di polizia per
la denuncia. Arrivati però all'esterno di un anonimo edificio, quando
Ted le chiede di entrare dalla porta del retro Carol si insospettisce,
Ted le ammanetta un polso ma prima che riesca a bloccarle anche l'altro,
la ragazza si lancia fuori dall'auto correndo incontro a dei passanti.
Ted si da alla fuga, ma non si scoraggia, perchè poche ore dopo avvicina
con lo stesso trucco Debbie Kent, che scompare dopo essere uscita in
anticipo dalla Viewmont School dove studiava. La polizia effettua un
sopralluogo e trova le chiavi che servivano per aprire la serratura
delle manette ai polsi di Carol DaRonch, particolare che riconduce allo
stesso aggressore. Ma non trovano altri elementi utili e per qualche
mese non si verificano altre sparizioni. Almeno nello Utah.
E' il 12 gennaio del 1975 infatti, gli stessi casi cominciano a
verificarsi in un altro stato, il Colorado, dove spariscono in poco
tempo 5 ragazze, tra cui Caryn Campbell, che scompare addirittura nel
tragitto che va dalla hall dell'albergo dove risiedeva in occasione di
una breve vacanza con marito e i suoi due bambini e la sua camera, dove
si era recata per prendere una rivista. Il suo corpo venne trovato
soltanto un mese dopo in una radura. Nessuno riuscì a capire come avesse
fatto l'aggressore a portare il corpo all'esterno dell'albergo senza
che nessuno vedesse nulla. Lo stato di devastazione dovuto agli animali
non permette di capire le cause della morte, ma le fratture al cranio
sono evidenti. Il 16 agosto 1975 Ted Bundy viene arrestato. Succede solo
per un puro caso. Infatti il sergente Bob Hayward quella sera mentre
pattuglia la sua zona, che conosce molto bene, viene insospettito da un
maggiolino mai visto prima. Decide di fermarlo per un controllo ma
questo improvvisamente parte di gran carriera a fari spenti e cerca di
fuggire. Quando viene fermato Ted Bundy viene arrestato

per
possesso di arnesi da scasso. Infatti dopo una perquisizione dell'auto,
stranamente sprovvista di sedile del passeggero, vengono trovati, senza
che Ted sapesse darne una spiegazione, una sbarra di ferro, una corda,
delle manette, e un rompighiaccio. Non impiega molto la polizia a
mettere in relazione quel maggiolino con quello denunciato da Carol
DaRonch, la quale viene invitata in centrale e messa di fronte a sette
uomini tra cui Ted Bundy, per un confronto all'americana. Carol non
esita a indicare proprio lui, che da questo momento viene incriminato
anche per tentato sequestro ai fini di stupro. Il processo a suo carico
comincia il 23 febbraio del 1976. Ted Bundy è sicuro e tranquillo, crede
di poter puntare sul fatto che secondo lui l'identificazione è avvenuta
su "suggerimento" degli investigatori, e che oltre a quello non ci sia
nulla a suo carico. Ma la sentenza è di colpevolezza e Ted Bundy viene
condannato a 15 anni di carcere. Intanto le indagini a suo carico
vengono effettuate a tappeto e nella sua auto vengono ritrovati i
capelli di 2 donne scomparse in Colorado. Viene così trasferito nella
prigione di Garfield per essere processato anche in quello stato. Ted
però decide che non vuole altri avvocati incompetenti a complicargli la
vita, e annuncia che si difenderà da solo. Il giudice, sulla base della
sua laurea in giurisprudenza, gli concede la possibilità di farlo come
previsto per legge.
A questo punto scattano i privilegi concessi in questi casi, e Ted
ottiene una macchina da scrivere per la stesura della sua difesa, tutti
gli articoli di cartoleria necessari, la facoltà di poter effettuare
telefonate illimitate e senza alcun controllo da parte delle autorità
carcerarie e, soprattutto, di poter andare due volte alla settimana in
biblioteca per consultare i testi di legge, sotto scorta ma senza catene
ai polsi ed alle caviglie. E' proprio durante una di queste giornate
passate in biblioteca che Ted, approfittando della distrazione
momentanea di chi lo sorvegliava, si lancia letteralmente dalla finestra
del secondo piano, finendo nell'aiuola, 8 metri sotto la finestra, e si
da alla fuga. Dopo essersi mescolato tra la gente sui marciapiedi della
città si dirige verso le montagne. Qui però vaga senza meta e senza
cibo. Trova un casolare e ne forza la porta alla ricerca di viveri, ma
trova solo un fucile che decide di portare con se. La sua fuga però dura
pochi giorni e viene catturato. Ora sul suo capo pesano anche le
accuse di evasione, scasso e furto.
Ted ritorna in carcere, quel carcere che ormai conosce bene, ma di
rimanerci proprio non gli va, e subito comincia a pensare ad una nuova
evasione. Per farlo ha bisogno di allargare un foro nel soffitto, che
veniva coperto da una mattonella. Ci vollero sette mesi di lavoro in cui
Ted lavorò pazientemente e cambiò anche abitudini alimentari, riuscendo
a perdere fino a 15 kg per poter passare attraverso il foro prima
possibile. E lo fa la notte del 30 dicembre, subito dopo il giro di
ronda serale delle guardie. Inoltre il giorno dopo è un giorno di festa,
e il personale è inferiore di numero. Ted evade attraverso i condotti
dell'aria e si da alla fuga attraverso la città. Passeranno oltre 16 ore
prima che le guardie carcerarie diano l'allarme, ma sono troppe. In
questo lasso di tempo l'evaso ha già preso un autobus per Denver, un
aereo per Chicago, rubato un'auto e preso un altro autobus per arrivare
alla destinazione finale, la calda e soleggiata Florida. Si cambia il
nome, si fa chiamare Chris Hagen adesso, e affitta una stanza a
Tallahassee. Vive di piccoli furti, grazie ai quali riesce a cibarsi e
sistemarsi la sua stanza perchè sia più confortevole. Ma Ted non è in
Florida per rifarsi una vita. Ted vuole di nuovo uccidere. E lo fa il 14
gennaio 1978.
Nita Neary quella sera rientra per ultima nella sede delle "Chi Omega",
un'associazione studentesca che aveva sede in West Jefferson street.
Erano le tre e, dopo aver attraversato la sala comune, si dirige verso
la sua stanza quando ode un ton

fo.
E' in quel momento che vede un uomo, con un berretto a coprirgli il
viso, tranne il naso aquilino, un giubbotto scuro e jeans chiari, che
apre frettolosamente la porta e scappa via. Allarmata, e pensando ad un
ladro, corre a svegliare la signora Crenshaw, la direttrice della sede,
per dare l'allarme. Ben presto quasi tutte le ragazze escono sul
corridoio impaurite, chiedendosi cosa stesse succedendo. Tutte, tranne
qualcuna. All'appello infatti mancano Lisa Levy, Margaret Bowman, Karen
Chandler e Kathy Kleiner. Queste ultime due comparvero ben presto sul
pianerottolo, trascinandosi a stento, e tenendosi con le mani la testa
da cui usciva sangue a fiotti. Dopo qualche minuto arrivarono i soccorsi
a cui toccò la macabra scoperta delle altre due ragazze ancora assenti.
Erano nei propri letti, in uno stato pietoso, ormai morte. Il corpo di
Lisa era straziato da una ferocia disumana. Il capezzolo destro rimaneva
attaccato al corpo solo da un filo di pelle, sulla natica sinistra
c'erano le impronte dentarie di due morsi, ed era stata violentata, ma
non in modo "classico": una bomboletta di schiuma per capelli le era
stato infilato dentro con violenza, lacerando l'orifizio anale e la
vagina, provocando anche emorragie interne ad altri organi. La morte era
giunta poi per strangolamento. Margaret Bowman invece non aveva subito
violenza sessuale, ma venne ritrovata con il cranio sfondato e le sua
calze intorno al collo, così strette da averle penetrato la pelle. Era
una serata impegnativa per gli infermieri del pronto soccorso, eppure
non sapevano che il loro lavoro non era ancora finito. Qualsiasi
predatore forse a questo punto sarebbe stato soddisfatto, ma non Ted
Bundy, e quella stessa notte colpisce di nuovo. Verso le 4 dell'alba
Debbie Ciccarelli viene svegliata da rumori che sembrano provenire
dalla stanza di fianco, dove dorme la sua amica Cheryl Thomas, una bella
ragazza, alta, magra, con dei lunghi capelli neri e lisci. Debbie
sveglia la sua compagna di stanza Nancy Young, e insieme chiamano la
loro amica, che però non risponde al telefono. Hanno paura ad andare
nella sua stanza e fanno bene, perchè quando gli agenti della polizia
arrivano, stranamente (per loro) con ben dieci pattuglie, trovano la
povera Cheryl riversa sul letto, con addosso solo gli slip ed in stato
di semincoscienza tra le lenzuola insanguinate.
La striscia di sangue si ferma, ma solo per quella notte. Infatti il 9
febbraio del 1978, a Lake City (Florida) scompare
Kimberly Ann Leach, appena dodicenne. Alcuni testimoni notano la
bambina mentre si allontana dal cortile della scuola, tenendo la mano ad
un uomo sui trent'anni. I due si dirigono verso il furgoncino bianco
dell'uomo, dove la bambina viene fatta salire. Verrà ritrovata più di
due mesi dopo, ma è impossibile per gli investigatori definire le cause
di morte, poichè il corpo è praticamente mummificato. L'identikit di
"Ted" comincia a comparire anche in Florida, così come la descrizione
del veicolo. Questa volta però non vuole finire di nuovo in prigione, e
quindi decide di disfarsi di tutto e spostarsi in un altro stato. Ruba
un'altra auto e, per ironia della sorte, incappa in un nuovo controllo
di polizia di routine. Ted cerca di scappare ma viene raggiunto e, dopo
una breve colluttazione, arrestato nuovamente. Alla centrale di polizia
viene riconosciuto con il suo vero nome e messo subito sotto sicurezza
(era ormai nella lista dei 10 criminali più ricercati d'America). Le ind

agini
a suo carico cominciano subito ed in tutte le direzioni. Al processo,
che comincia nel 1979 e si protrae fino al 1980, Ted decide come sempre
di difendersi da solo, tenta tutte le strade per evitare la pena di
morte che in Florida è sempre in vigore, ma le prove a suo carico sono
schiaccianti. L'impronta dei suoi denti corrisponde esattamente a quelle
lasciate sulle natiche di Lisa Levy, e la descrizione dell'uomo che si
allontanava con la piccola Kimberly combacia con la sua. A quel punto
adotta la strategia dell'infermità di mente, e come colpo di scena
finale chiede alla sua nuova fidanzata, durante l'interrogatorio, di
sposarlo. E lei accetta. Ma neanche questo basta a salvarlo. Il
verdetto, quel 7 febbraio 1980, arriva in poche ore. Tutti i giornali
riportarono le parole che il giudice Edward Cowart pronunciò nel leggere
la sentenza: "
È stabilito che siate messo a morte per mezzo della corrente
elettrica, che tale corrente sia passata attraverso il vostro corpo fino
alla morte. Prendetevi cura di voi stesso, giovane uomo. Ve lo dico
sinceramente: prendetevi cura di voi stesso. È una tragedia per questa
corte vedere una tale totale assenza di umanità come quella che ho visto
in questo tribunale. Siete un giovane brillante uomo. Avreste potuto
essere un buon avvocato e avrei voluto vedervi in azione davanti a me,
ma voi siete venuto nel modo sbagliato. Prendetevi cura di voi stesso.
Non ho nessun malanimo contro di voi. Voglio che lo sappiate. Prendetevi
cura di voi stesso". Ted Bundy riuscirà per ben due volte a far
ritardare l'esecuzione della pena capitale ma, il 24 gennaio del 1989,
questa viene eseguita e alle 7,06 viene abbassata la leva
dell'elettricità nel braccio della morte. Dieci minuti più tardi,
Theodore Robert Bundy, uno dei più spietati serial killer della storia,
viene dichiarato morto.
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